• Giornalismo moderno, dimostrazione pratica di articolo senza contenuto

    Ciao Lele… Domanda… Come faccio a scrivere su Sussurrandom?

    Non so… A me hanno chiesto di mandargli dei pezzi… Però dai, mandagli qualcosa...”

    Sono le 17.43 apro il mio bell’editor di testo e lo fisso in attesa di un’ispirazione, che non arriva, nulla. Allora l’alterno ad una espirazione. Sono abituato così, che vi devo dire?! È difficile smettere.

    Ad ogni modo la mia soglia di attenzione, che spesso è sotto la soglia, mi porta a navigare un po’… Magari trovo qualcosa di geniale di cui parlare. Ovviamente no.

    L’idea è di metter giù un articolo di presentazione, leggero, che non impegni. Un articolo casual, elegante ma informale. Quindi scarta argomenti politici o religiosi, così anche quelli che parlano di morale o etica… Ma cosa rimane? Potrei parlare di musica… Tecnologia… Dei programmi della TV anni ’80? Scartiamo quest’ultima perché Lele ha già fatto un articolo sulla morte di Ultimate Warrior... Potrei parlare di tecnologia consigliandovi un’app per l’iPhone che emula il Game Boy… Ma non so quanti effettivamente sanno cos’è un Game Boy. Che poi io non l’avevo neanche, quindi che ne parlo a fare?!

    Bene, superate le 1.100 battute di solito un articolo ormai è fatto. Se poi raggiungo le 1.500 senza ancora aver detto niente, è un miracolo. Ma vi dico subito che io non credo ai miracoli.

    Giuli, che ne dici dell’articolo? Mando?”

    Fa sorridere, ma manca il finale…

    Ma come manca il finale?! Pensavo che con la storia dei miracoli… No?

    No…

    Questa è la dimostrazione che i miracoli non esistono! Quella che prima o poi anche Paolo Brosio dovrà accettare.

    Chi di voi ha l’abitudine a contare le battute mentre legge, avrà notato che ho superato le 1.500. Questo contraddice quanto detto sopra, rendendo l’articolo inutile anche da un punto di vista logico. Nel caso servisse un’ulteriore dimostrazione.

    [Articolo pubblicato il 16 aprile 2014 sul sito di Sussurandom]

  • Il Volontario Anonimo

    Insomma, io me li immagino anche, seduti intorno al tavolo che pensano a dove mandare i volontari con la maglietta “Vota Zucchi”.

    – Bé servirebbe un posto pieno di gente…
    – Sì! Con questo caldo ci sarà una bella festa popolare dove andare a farsi vedere.
    – Aspetta, ho il programma delle Feste dell’Unità… Sì, c’è quella di Pianengo!
    – La conosco! Ci sono stato l’anno scorso con la famiglia… Si mangia benissimo! I tortelli poi… Sono i migliori del cremasco!
    – Sì, vero!

    E così si sollevò il coro di conferme per i tortelli di Pianengo, i più buoni del cremasco.

    Ma attenzione, perché rimaneva da scegliere chi mandare. I tortelli sono buoni, ma nel covo del PD, con la maglia di Zucchi, magari qualcuno la prende male. E fu qui che la storia del volontario anonimo iniziò a prendere forma.

    Dal fondo della sala salì un: “Vo me!”. Il volontario anonimo si alzò, guardò tutti negli occhi e prima di andare disse: “Se turne mia… Votate anche per me… Vi direi: “votate bene”, ma poi ci chiederemmo cosa ci stiamo qui a fare…”. Sussurrando quest’ultima frase volo via sulla sua bicicletta in direzione Pianengo.

    Quando arrivò alla festa era fiero ed impettito, ma ad ogni passo, ad ogni sguardo si senti sempre meno fiero ed impettito. Sotto il tendone vide una donna sorridente e penso che lei magari non lo avrebbe giudicato da quella maglietta. Ma dopo un paio di minuti di monologo si accorse che stava parlando con il cartonato di Stefania Bonaldi.

    “Il bar! Certo una birretta mi aiuterà a calmarmi!”… Ed è qui che lo ritraggono le foto, intento a sorseggiare una birra mentre guarda la festa e pensa che, alla fine, nessuno gli ha detto niente. E magari tutte quelle storie che ha sentito su quelli del PD non sono proprio vere. Di più: magari sono vere quelle cose sui tortelli, che sono i migliori del cremasco.

    Ma qui, la storia finisce e inizia la leggenda. Non sappiamo dove sia adesso il nostro volontario anonimo. Alcuni dicono di averlo visto mentre divorava un piatto di tortelli cremaschi per poi scappare come un Mr. Hide buono e in maglia gialla. Altri dicono che sia partito per Caravaggio a piedi in una sorta di pellegrinaggio mistico.

    Forse non sapremo mai la verità. Ma noi, che in fondo ammiriamo il suo coraggio, lo aspettiamo anche l’anno prossimo. Lo aspettiamo perché siamo una festa democratica. Lo aspettiamo perché siamo di sinistra e dalla parte dei più deboli.

    Lo aspettiamo perché noi siamo quelli che appoggiano Stefania Bonaldi a sindaco di Crema.

    [Articolo pubblicato il 20 giugno 2017 sul sito del PD di Pianengo]